Lo sciopero dei lavoratori del centro di distribuzione di Amazon del 24 novembre ha imperversato sulle prime pagine dei giornali. Per i media è stato facile presentarlo come la versione…
Molte volte su questo blog abbiamo spiegato perché il tasso di disoccupazione è un indicatore sempre meno importante per descrivere lo stato di salute di un mercato del lavoro: http://www.lorenzocavalieri.it/gli-occupati-non-posti/ Se…
Nei due articoli precedenti abbiamo dimostrato che nel mondo del lavoro di oggi “i contratti di lavoro non sono necessariamente posti di lavoro” (http://www.lorenzocavalieri.it/contratti-non-posti/) e che “gli occupati non sono…
To view this video please enable JavaScript, and consider upgrading to a web browser that supports HTML5 video Zettel Fare Filosofia (Fonte: Rai Scuola)
Se stai valutando una nuova offerta di lavoro chiuditi in una stanza e rifletti approfonditamente su questi 6 punti: 1) Il nuovo lavoro ti darà l’opportunità di imparare qualcosa di…
Un tempo il governo sui temi del lavoro si occupava soprattutto di ‘politiche passive’. Espressione che sostanzialmente significa difendere il lavoro che c’è, i suoi diritti, la sua qualità. Da…
Lavorando nelle risorse umane negli ultimi 10 anni ho sentito migliaia di storie personali di crisi sul lavoro. Ecco tre esempi tipici: 1) “Mi ha convocato il direttore del personale…
Read More Crisi del rapporto (di lavoro): prevenire non curare
Il jobs act, “il posto” e il lavoro di qualità
Il governo ha scommesso moltissimo sul jobs act e sull’ormai famigerato contratto a tutele crescenti. L’idea che sta dietro al contratto è all’apparenza ragionevole: le aziende che competono senza paracadute nel mondo globalizzato non possono permettersi matrimoni con i dipendenti “fin che morte non ci separi” e dunque i rapporti di lavoro vanno risolti senza traumi e con un bell’indennizzo. Se creiamo un contratto a tempo indeterminato con una “exit strategy soft”, dice il governo, cadono gli alibi dei datori di lavoro che dunque potranno rinunciare a tutte quelle forme contrattuali ibride (co.co.co, co.co.pro., somministrazione, partita IVA, ecc.) con cui si erano ingegnati per evitare l’art 18.
Il governo ci ha creduto tanto che ha messo sul tavolo qualche (è ancora difficile capire bene quanti a operazione conclusa) miliardo di euro: All’imprenditore che assume “a tutele crescenti” sgravi irap e decontribuzione per 3 anni fino a 8000 euro l’anno.
Fin qui tutto chiaro. Sono fiorite mille polemiche che riassumo così:
IL PRESIDENTE EMILIANO E LA DEMAGOGIA SULLA SCUOLA Con la “buona scuola” di Renzi migliaia di docenti, anche non più giovanissimi, che avevano lavorato per anni in un…