Il Papa qualche giorno fa di fronte ad una platea sindacale ha lanciato l’idea di un nuovo patto sociale: meno ore di lavoro per chi è vicino alla pensione per…
Un centimetro alla volta, in Italia come nel resto del mondo, il lavoro cambia inesorabilmente. Piccole impercettibili trasformazioni che messe insieme compongono il quadro di una vera rivoluzione. Dopo il…
La Cassazione con la sua sentenza del 7 dicembre 2016 ha sancito per la prima volta la possibilità di licenziare un lavoratore per giustificato motivo oggettivo anche per ragioni legate…
Il governo nella brochure dell’ormai celebre piano Industria 4.0 invita gli investitori istituzionali a scegliere l’Italia “perché i nostri ingegneri guadagnano mediamente 38500 euro contro una media dei paesi sviluppati…
Lavoro agile, lavoro in mobilità, Smart working. Modi diversi per descrivere un organizzazione in cui i dipendenti possono ottenere di lavorare da casa propria quando ne hanno bisogno, ma anche organizzazioni in…
L’istat ha detto l’ultima parola sul mercato del lavoro in Italia nel 2015. Abbiamo i numeri per riflettere su quello che è accaduto nel mondo del lavoro nell’ultimo anno. Intanto…
Il 16 febbraio sono usciti i dati INPS sul lavoro in Italia nel 2015 e si è infiammato il dibattito pubblico sulla contabilità dei contratti a tempo indeterminato e sul…
Il jobs act, “il posto” e il lavoro di qualità
Il governo ha scommesso moltissimo sul jobs act e sull’ormai famigerato contratto a tutele crescenti. L’idea che sta dietro al contratto è all’apparenza ragionevole: le aziende che competono senza paracadute nel mondo globalizzato non possono permettersi matrimoni con i dipendenti “fin che morte non ci separi” e dunque i rapporti di lavoro vanno risolti senza traumi e con un bell’indennizzo. Se creiamo un contratto a tempo indeterminato con una “exit strategy soft”, dice il governo, cadono gli alibi dei datori di lavoro che dunque potranno rinunciare a tutte quelle forme contrattuali ibride (co.co.co, co.co.pro., somministrazione, partita IVA, ecc.) con cui si erano ingegnati per evitare l’art 18.
Il governo ci ha creduto tanto che ha messo sul tavolo qualche (è ancora difficile capire bene quanti a operazione conclusa) miliardo di euro: All’imprenditore che assume “a tutele crescenti” sgravi irap e decontribuzione per 3 anni fino a 8000 euro l’anno.
Fin qui tutto chiaro. Sono fiorite mille polemiche che riassumo così:
Il lavoro del terzo millennio stretto nella morsa della competizione globale e degli algoritmi dopo la scorpacciata di teamworking e team building deve riscoprire il valore del lavoro “in solitudine”.…
Read More Nel tempo del teamworking bisogna saper stare da soli